Badia Ardenghesca
Ore 18
“Che ci faccio qui?: passeggiata con Domenico Iannacone e Paolo Tiezzi (architetto); coordina Enrico Pizzi.
Ore 19
Concerto Leggera Electric Folk Band
Ore 20.00
Aperitivo con vino Cantina Vignaioli Morellino Scansano, formaggi Azienda agricola La Maremmana
Ingresso
€ 7
€ 5 ridotto
(Carta Insieme Conad)
![iannaccone](http://www.iluoghideltempo.it/festival/wp-content/uploads/2024/05/iannaccone.jpg)
Domenico Iannacone Giornalista, nel 2001 entra in RAI e diventa inviato per le trasmissioni Ballarò e W l’Italia in onda su Rai 3, sulla stessa rete dal 2007 è tra gli autori del programma Presadiretta. Autore di documentari di impatto sociale e di inchieste vince tre volte il Premio Ilaria Alpi nella sezione “miglior reportage italiano lungo”. Si cimenta nella conduzione prima con I dieci comandamenti e in seguito con la striscia quotidiana Che ci faccio qui. Dal 2023 porta in tournée teatrale Che ci faccio qui in scena, in continuità con la narrazione televisiva.
![leggera-efb](http://www.iluoghideltempo.it/festival/wp-content/uploads/2024/05/leggera-efb.jpg)
Leggera Electric Folk Band Formazione musicale che unisce la potenza del rock alla poesia della musica popolare. Il fascino intramontabile degli stornelli toscani torna a rivivere grazie a questa band che li ha rivestiti con abiti moderni, grazie agli arrangiamenti di Riccardo Corso e Francesco Musacco. Hanno all’attivo 3 album: Leggera Electric Folk Band (2013), Gente allegra Iddio l’aiuta (2015) e Riffe Raffe e Dieci (2021) e significative collaborazioni con attori e musicisti come Simone Cristicchi, Paolo Hendel, Andrea Muzzi e altri.
![badia-ardenghesca](http://www.iluoghideltempo.it/festival/wp-content/uploads/2024/05/badia-ardenghesca.jpg)
Badia Ardenghesca
L’antico monastero, conosciuto come Badia Ardenghesca o Badia al Lanzo, poiché eretto in prossimità dell’omonimo torrente fu fondato dalla famiglia degli Ardengheschi all’inizio del XII secolo e rappresenta uno degli esempi di architettura romanica della Maremma. Già abbandonato a metà del XV secolo, tutti i suoi beni passarono agli Agostiniani del convento senese di Santa Maria degli Angeli e gli edifici caddero così in rovina, fino a scomparire quasi del tutto. Oggi la struttura meglio conservata è la chiesa, in parte recuperata da restauri avvenuti nel 1967.